C’è proprio bisogno di orientamento!
L’importanza dell’orientamento
La Casa editrice Lattes ha dato vita nella mattinata di sabato 14 ottobre 2023 ad un interessante momento di studio e di confronto sull’orientamento educativo permanente dal titolo “La scuola che orienta”: lo stesso titolo dell’articolo che vi abbiamo presentato nel nostro Magazine lo scorso febbraio su questa tematica, dopo l’uscita del decreto che ha approvato le nuove Linee guida per l’orientamento del 23/12/2022.
(La scuola che orienta)
L’orientamento, inteso come processo volto a facilitare la conoscenza di sé, del contesto formativo, occupazionale, sociale culturale ed economico, per aiutare gli studenti a fare scelte giuste e consapevoli, dovrebbe costituire parte integrante dei curricoli di studio delle scuole di ogni ordine e grado, ma spesso è lasciato alla sensibilità delle singole scuole.
Il tema dell’orientamento sta diventando sempre urgente in una società complessa come la nostra, in cui le innovazioni avvengono con una velocità “disorientante” ed è sempre più difficile fare previsioni che non si fondino sulle proprie capacità.
Oggi più che mai è indispensabile sapersi orientare! Ed è proprio per questo che Lattes ha sentito la necessità di approfondire ulteriormente la tematica con un gruppo di esperti che lavorano nella scuola e per la scuola, convinti del fatto che un buon orientamento possa non solo facilitare una scelta consapevole e ponderata del percorso di studi, ma anche contribuire alla riduzione della dispersione scolastica.
Il convegno, online, ha coinvolto moltissime persone: insegnanti e dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado che desideravano approfondire la recente riforma dell’orientamento e le pratiche scolastiche orientative.
Ma cosa si intende per orientamento? Le nuove figure (il docente tutor e il docente orientatore), che da quest’anno scolastico sono state introdotte nel triennio delle secondarie di 2° grado, possono aiutare a risolvere i problemi cognitivi, relazionali, gestionali di classi sempre più complesse?
Perché si verifica la dispersione scolastica?
Perché occorre conoscere bene se stessi e le proprie capacità?
La pratica dell’orientamento (dall’infanzia alla secondaria di 1° grado e ancora dalla scuola superiore all’università e al mondo del lavoro) può garantire un processo di apprendimento e formazione permanente destinato ad accompagnare un intero progetto di vita?
Come far sì che le varie attività orientative da iniziative episodiche si trasformino in percorsi strutturati efficaci, parte integrante dei curricoli di studio e diventino prassi ordinaria e consolidata dell’azione educativa di ogni istituzione scolastica?
Quali sono le competenze chiave che il Consiglio europeo nel 2018 ha raccomandato di sviluppare in tutti i giovani?
Queste ed altre le domande a cui hanno risposto in modo esauriente i nostri esperti.
Sia le istituzioni politiche europee e nazionali sia i teorici riconoscono che oggi parlare di orientamento è un compito molto importante per la sua incidenza nella costruzione del percorso di ogni soggetto e di riflesso dell’intera comunità civile.
Infatti, nelle politiche europee e nazionali, l’orientamento lungo tutto il corso della vita è riconosciuto come “diritto permanente di ogni persona”.
L’Europa ha sempre avuto una particolare attenzione per l’orientamento, ci spiega la dirigente scolastica Maria Rita Salvi, a partire dalla Raccomandazione conclusiva sul tema dell’Orientamento (Congresso Unesco, Bratislava 1970), al Memorandum del 2000 e alla Risoluzione dedicata del 2004, alla Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea sui percorsi per il successo scolastico (che sostituisce la Raccomandazione del Consiglio del 28 giugno 2011 sulle politiche di riduzione dell’abbandono scolastico) adottata il 28 novembre 2022.
In Italia l’attenzione della politica per questa tematica si può far risalire agli anni ’90, con il Progetto Orme, per poi andare alla Direttiva Ministeriale 6 agosto 1997, n°487 (attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado) e alle Linee Guida in materia di Orientamento per tutto l’arco della vita del 2009, seguite poi dalle Linee Guida nazionali per l’Orientamento permanente del 2014.
Ma cosa si intende per orientamento?
Una definizione condivisa fra Governo, Regioni ed Enti Locali nel 2012 è la seguente: l’orientamento è un processo volto a facilitare la conoscenza di sé, del contesto formativo, occupazionale, sociale culturale ed economico di riferimento, delle strategie messe in atto per relazionarsi ed interagire in tali realtà, al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire o ridefinire autonomamente obiettivi personali e professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto di vita e sostenere le scelte relative.
Anche la Legge 107 del 2015 dedica particolare attenzione alla politica di orientamento, specificando che è necessario definire un vero e proprio sistema di orientamento attraverso la realizzazione di offerte formative contro la dispersione, l’introduzione di insegnamenti opzionali orientativi nel curriculum degli studenti, la possibilità per il dirigente scolastico, insieme agli organi collegiali, di individuare iniziative dirette all’orientamento e a garantire un maggiore coinvolgimento degli studenti.
E arriviamo alle Linee guida per l’Orientamento del 2022:
Due elementi “rendono urgente” la tematica dell’Orientamento: la società contemporanea è caratterizzata da una mobilità orizzontale/trasversale (mobilità occupazionale, mobilità in genere); la crescita dei margini di incertezza e difficoltà ad immaginare scenari futuri stabili… A questi le recenti Linee Guida aggiungono un altro fattore di criticità: l’inefficacia dell’azione educativa della scuola ci spiega sempre la dirigente Salvi.
Linee guida per l’Orientamento: una misura per aiutare docenti, studenti e famiglie a contribuire alla costruzione di una scuola capace di contrastare la crisi educativa del Paese e dare avvio a un percorso virtuoso volto a favorire il superamento delle disuguaglianze esistenti di natura sociale e territoriale, recita la Nota n° 958 del 5.04.2023, che rende operative le figure del tutor scolastico e del docente orientatore nel triennio del secondo ciclo.
Oggi si chiedono alla Scuola nuove priorità di intervento per il perseguimento del successo scolastico di tutti gli studenti, a prescindere dalle caratteristiche personali e dall’ambito familiare, culturale e socio-economico: si chiede di lavorare sulle persone e di far sì che tutti diventino capaci di elaborare il loro progetto di vita.
(Approfondimenti nello scaricabile 1)
Secondo la dirigente Salvi, per far sì che ogni studente raggiunga il proprio successo formativo occorre non solo rafforzare le competenze di base, ma anche sviluppare competenze trasversali (responsabilità, iniziativa, capacità di autoriflessione, motivazione, creatività…).
Come?
Attraverso attività opzionali e facoltative, infra ed extra scolastiche (quali ad esempio attività culturali, laboratoriali creative e ricreative, di volontariato, sportive, ecc.), usando le discipline come strumenti che orientano e progettando moduli di orientamento.
Moduli di orientamento dall’a.s. 2023/2024
Scuole secondarie di primo gardo:
almeno 30 ore, anche extracurricolari, per moduli di orientamento formativo degli studenti, per anno scolastico, in tutte le classi.
(Approfondimenti nello scaricabile 2)
Scuole secondarie di secondo grado:
- moduli di orientamento formativo degli studenti, di almeno 30 ore, anche extra curricolari, per anno scolastico, nelle classi prime e seconde;
- moduli curriculari di orientamento formativo degli studenti, di almeno 30 ore per anno scolastico, nelle classi terze, quarte e quinte, integrati con i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), nonché con le attività di orientamento promosse dal sistema della formazione superiore, e con le azioni orientative degli ITS Academy.
(Approfondimenti nello scaricabile 4)
I moduli di orientamento, continua la dottoressa Salvi, sono uno strumento essenziale per aiutare gli studenti a fare sintesi unitaria, riflessiva e interdisciplinare della loro esperienza scolastica e formativa, in vista della costruzione in itinere del personale progetto di vita culturale e professionale, per sua natura sempre in evoluzione.
Molto importante per gli studenti è anche dedicare tempo scolastico a costruire il proprio Portfolio, che nella scuola secondaria di primo grado accompagna il Consiglio di Orientamento, mentre nella scuola secondaria di secondo grado accompagna il Curriculum dello studente.
Gli studenti, con loro i docenti e le famiglie, avranno a disposizione una piattaforma digitale unica per l’orientamento con elementi strutturati concernenti:
• nel passaggio dal primo al secondo ciclo di studi, l’offerta formativa e i dati necessari per poter procedere a scelte consapevoli sulla base delle competenze chiave, delle motivazioni e degli interessi prevalenti;
• in seguito, la documentazione territoriale e nazionale riguardante il passaggio dal secondo ciclo all’offerta formativa del sistema terziario (distribuzione degli ITS Academy e dei corsi di laurea di Università, Istituzioni AFAM, dati sui corsi di studio, dati Almalaurea, Istat, etc.);
• la transizione scuola-lavoro, con dati relativi sia alle professionalità più richieste nei diversi territori sia alle prospettive occupazionali correlate ai diversi titoli di studio secondari e terziari (Università e ITS Academy);
• la presentazione delle migliori pratiche di E-Portfolio orientativo personale delle competenze degli studenti, nonché delle migliori esperienze realizzate dalle istituzioni scolastiche per lo svolgimento delle attività di orientamento;
• uno spazio riservato in cui sarà possibile consultare la stratificazione annuale del proprio e- Portfolio relativo alle competenze acquisite nei percorsi scolastici ed extrascolastici.
L’orientamento dovrebbe portare i giovani a conoscere le proprie caratteristiche e risorse e ad acquisire le competenze richieste dal mondo del lavoro: tutto questo per essere in grado di saper prendere le giuste decisioni in vista degli obiettivi lavorativi e del proprio inserimento nella società.
Centralità della scuola: tutte le scuole, quindi, si devono assumere la responsabilità dell’orientamento per evitare sia la dispersione esplicita sia la dispersione esplicita!
La dispersione esplicita, intesa come abbandono scolastico, cioè mancato, incompleto o irregolare percorso scolastico da parte dei giovani in età scolare, in Italia è in lieve miglioramento, anche se continua ad essere tra le più alte d’Europa: 12,7%, dopo la Romania (15,3%) e la Spagna (13,3%).
(La dispersione scolastica in Italia è al 12,7%, tra le più alte d’Europa. Capiamo il fenomeno)
La dispersione implicita indica, invece, un livello inadeguato di competenze alla fine del ciclo secondario.
(Approfondimenti nello scaricabile 3)
Compito della scuola (lo ripetiamo!) è aiutare ogni adolescente a capire chi è, ad avere consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, a conoscere la rappresentazione che i genitori, gli amici, gli insegnanti hanno di lui: solo così può diventare il reale protagonista della propria esistenza presente e futura nella società.
Proprio nell’ottica di garantire percorsi personalizzati per gli studenti e una nuova alleanza tra scuola e famiglia, il MIM ha investito su un’importante novità per il triennio della scuola secondaria di secondo grado: l’istituzione delle figure del tutor e del docente orientatore, figure che accompagneranno gli studenti nella costruzione del loro futuro nell’ambito degli studi e in campo professionale.
Il docente tutor si occuperà di “erogare orientamento” a studenti e famiglie, supportando gli studenti nella loro crescita personale e formativa, aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi, fornendo aiuto a tutti nel creare un E-Portfolio personale (che deve comprendere il percorso di studi effettuato e le competenze personali acquisite), promuovendo diverse attività orientative e diventando consigliere delle famiglie, insieme al docente orientatore, nei momenti di scelta dei percorsi formativi o delle prospettive professionali dello studente.
Il docente orientatore si occuperà di gestire i dati forniti dal Ministero, per integrarli con quelli specifici raccolti nelle differenti realtà economiche territoriali, così da metterli a disposizione dei docenti (in particolare dei docenti tutor), delle famiglie e degli studenti, ed agevolare così la prosecuzione del percorso di studi o l’ingresso nel mondo del lavoro. Cercherà di favorire l'orientamento degli alunni, in linea con le rispettive capacità e interessi, tenendo conto del percorso di studi svolto e delle possibilità offerte dal territorio. Collaborerà con la parte del corpo docente che svolge gran parte delle attività
di accompagnamento/tutorato finalizzato a contenere la dispersione scolastica…
In ogni caso, il “nuovo” orientamento dovrebbe essere un processo permanente che richiede una vera e propria corresponsabilità tra docenti, famiglie e i diversi attori istituzionali e sociali con i quali lo studente interagisce: tutti impegnati ad aiutare gli adolescenti nella loro crescita personale e formativa, aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi e sviluppando le loro competenze in prospettiva del loro personale progetto di vita culturale e professionale.
A cura di Viviana Rossi e Maria Enrica Bianchi
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